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John Updike (1932)

Ha frequentato Harvard e la Ruskin School di Oxford (GB). Ancora ventenne entra nella redazione del New Yorker, dove pubblica poesie, racconti e articoli di critica. Ironico e insieme nostalgico, Updike persegue un'ininterrotta evoluzione linguistica. Il romanzo breve Festa all'ospizio (The poorhouse fair, 1959) e i felicissimi racconti di Pigeon feathers, 1962, rivelano gli sviluppi di una scrittura personale, delicata e nervosa, tesa a rappresentare le lacerazioni del quotidiano. Nel 1960 pubblica il suo romanzo più incisivo, Corri Coniglio (Rabbit run, 1960). Updike è qui cronista degli USA dei consumi e dei suoi vuoti ideologici, ma senza rinunciare alla sottigliezza del proprio strumento espressivo. Il suo eroe, già campione di pallacanestro, fugge con improvvisa decisione dalle angosce di una falsa maturità verso il recupero della giovinezza e del sogno collettivo. Nel gesto disperato di Coniglio si riconobbe una intera generazione, divisa tra rassegnazione e rivolta anarchia. Interludio è da considerare The centaur, 1963, nel quale il motivo autobiografico del rapporto con il padre insegnante si richiama al mito di Chirone. Updike riprese la sua cronaca degli USA secolarizzati in Coppie (Couples, 1968): nell'effimero gioco profano dello scambio di persona tra i coniugi di un falso paradiso suburbano sembra compiersi una ignara e perversa ricerca del sacro. Il clamoroso successo del romanzo diede a Updike l'ambigua fama di cronista del nuovo costume sessuale. Iniziò allora una riflessione sul destino dello scrittore contemporaneo in Bech: un libro (Bech: a book, 1970), stancamente ripresa in Bech is Back, 1982. Gradevole ma piuttosto opaco è il romanzo Sposami (Marry me, 1976) in cui due coppie sposate della middle class si ricombinano. Con Un mese di domeniche (A month of sundays, 1979) torna con vigore al tema del rapporto tra eros pervertito e divino. Ripetitivi sono Torna, Coniglio (Rabbit redux, 1971) e Sei ricco, Coniglio (Rabbit is rich, 1981), e "segno dei tempi" è Riposa, Coniglio (Rabbit at Rest, 1990, premio Pulitzer), dove si tirano somme, si lamenta il logorio anche fisico del protagonista, si va a una conclusione amara. Fortunato, anche grazie a una ripresa cinematografica notevole per la performance di Jack Nicholson, è Le streghe di Eastwick. Da ricordare anche La versione di Roger. Ma la sua bibliografia è ancora lunga, data la sua voglia di raccontare, descrivere, indagare. Il Terrorista (Terrorist, 2006), è uscito in Italia nel 2007.


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